Il Kamishibai non deve essere serio

Il Kamishibai non deve essere serio

Il Kamishibai non deve essere serio

Nel mondo dell’educazione creativa, c’è ancora chi pensa che il Kamishibai debba essere serio, rigoroso, perfetto. Ma oggi ti dico una cosa chiara: non è vero!
Il Kamishibai funziona anche (e soprattutto) quando ci si lascia andare.

Quando il Kamishibai diventa divertimento

Ogni volta che racconto con il Kamishibai, succede una cosa magica: mi lascio andare. Rido, sbaglio, improvviso, mi trasformo in gallina, volpe o ranocchio… e i bambini? Mi seguono. Sempre.

Questo perché il Kamishibai è educazione giocosa, non teatro da palcoscenico. I bambini cercano autenticità, coinvolgimento, leggerezza. E più vedono te che ti diverti, più si divertono anche loro.

Togli la giacca da insegnante seria

Ti propongo una sfida:
Togli la giacca da insegnante seria, quella con la voce impostata e il copione in mano.
Mettiti lì, davanti al teatrino, anche col grembiule pieno di tempera, e racconta. Con il cuore.

Non serve essere perfetti. Serve essere veri.

Perché questo fa la differenza?

  • Coinvolgi i bambini in modo naturale

  • Aumenti la loro partecipazione attiva

  • Rendi la storia più memorabile

  • Porti leggerezza e gioia in classe

Vuoi provare anche tu?

Il Kamishibai non deve essere serio. Deve essere vivo.
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