Kamishibai: vietato annoiarsi

Kamishibai: vietato annoiarsi

Kamishibai: vietato annoiarsi

Quando racconti una storia con il Kamishibai, c’è una sola regola d’oro: vietato annoiarsi!

Se chi racconta si annoia, anche i bambini lo percepiscono. Il Kamishibai, per funzionare davvero, ha bisogno di energia, ritmo e coinvolgimento.
Non basta leggere le tavole: bisogna viverle. E la prima persona che deve divertirsi… sei tu!

Il Kamishibai come strumento attivo di educazione creativa

Il Kamishibai è uno strumento potentissimo per sviluppare l’attenzione, l’ascolto e l’interesse nei bambini.
Ma perché funzioni, serve un narratore che crea l’attesa, che gioca con la voce, che interagisce con le immagini e soprattutto che si diverte davvero.

Quando ti diverti, i bambini ti seguono. Quando ti appassioni, loro restano con gli occhi incollati al teatrino.
Non c’è bisogno di essere attori, basta metterci il cuore.

Come evitare di annoiarsi (e annoiare)

Ecco qualche consiglio per rendere il tuo Kamishibai indimenticabile:

  • Scegli una storia che ti piace davvero: se piace a te, piacerà anche a loro.

  • Prepara bene la lettura: prova i cambi di voce, i silenzi, i momenti clou.

  • Gioca: cambia tono, muoviti, coinvolgi. Il Kamishibai è narrazione viva.

  • Osserva il pubblico: ascolta i bambini, lascia spazio alle loro reazioni.

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Hai provato anche tu a raccontare una storia con il Kamishibai? Raccontaci nei commenti!


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