E se i bambini vogliono cambiare la storia?
Ti è mai capitato di raccontare una storia Kamishibai e sentire un bambino dire:
“Ma perché il drago non vola via?”
“E se la rana parlasse?”
“Io avrei fatto così!”
Bene. La risposta è una sola: lascia che lo facciano.
Nel Kamishibai non c’è nulla di scolpito nella pietra. È un teatrino di carta, ma la storia è viva, vera, malleabile. E quando i bambini iniziano a volerla cambiare, vuol dire che sono dentro. Coinvolti. Attivi.
Il Kamishibai è un gioco a due
Tu racconti, ma loro ti guidano. E quando accade, succede qualcosa di magico: la storia diventa anche loro. E sai cosa succede dopo?
✅ Memorizzano meglio
✅ Partecipano di più
✅ Si sentono ascoltati e importanti
Nel Kamishibai educativo, lasciare spazio all’improvvisazione e alla creatività è una ricchezza.
Ecco come fare:
📌 Se cambiano la storia, stai al gioco.
📌 Proponi varianti: “E se invece…?”
📌 Apri il finale.
📌 Chiedi: “Come la continueresti tu?”
Non perdere il filo, ma abbraccia la fantasia. Il Kamishibai è anche questo.
👉 Sfida del giorno: la prossima volta che racconti una storia Kamishibai, lascia che i bambini ne cambino un pezzettino. Poi dimmi com’è andata!
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E se vuoi altri spunti per rendere ogni racconto un’esperienza unica, dai un’occhiata al nostro blog.
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Linda